"Quando diventi un Gautama il Buddha, tutta l’esistenza ne gioisce: hai realizzato la sua aspettativa. Tu non hai bisogno di avere alcuna aspettativa, perché sei tu stesso l’aspettativa dell’esistenza; sei tu ad appagarla, e puoi farlo perché essa ti ha dato tutti i mezzi e le opportunità di cui hai bisogno. Tu hai tutto ciò che occorre, devi solo mettere ogni cosa al posto giusto. Allora, improvvisamente, vedrai che la vita è una pura danza estatica dalla nascita alla morte, dalla morte alla nascita. Queste ultime – nascita e morte – non sono altro che piccoli episodi nell’eterno flusso della vita.
Ma se non lasci perdere dio, resterai infelice. E l’infelicità ha bisogno del sostegno della speranza, delle aspettative, del domani. Tutto questo non è vivere: pensi che vivere nel domani sia vera vita? La vita conosce un solo momento, il presente, e un solo spazio, qui. “Qui” e “ora”: queste sono le parole più importanti della lingua umana, rappresentano la realtà.
Friedrich Nietzsche ipotizza che la speranza di felicità, più che la felicità vera e propria, sia lo strumento attraverso cui l’uomo viene manipolato. Ricordi forse qualche momento di felicità autentica nel tuo passato? Torna con la memoria all’infanzia. Quando eri piccolo, pensavi che saresti stato felice crescendo. Ogni bambino vuole crescere velocemente…" Osho