Yoga: Potenza e Libertà

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Commenti ai Sutra sullo Yoga di Patanjali. Vol. IV°.
Commenti ai Sutra sullo Yoga di Patanjali. Vol. IV°.

Estratto dal Libro

“È vero, io contraddico ogni singola affermazione, ogni singola parola che dico. Non ho una filosofia da insegnare, piuttosto ho un’esistenza da indicare. Qui non vi viene insegnata alcuna dottrina; non vi viene dato alcun dogma: io non sono un filosofo. Sono contraddittorio così come lo è l’esistenza stessa. Non ho scelta. L’esistenza è contraddittoria: contiene sia il giorno che la notte, l’estate e l’inverno, il diabolico e il divino, contiene tutto. E io non ci sono più, sono al massimo una finestra sull’esistenza: devo essere contraddittorio.

Vi apro a tutto ciò che è la vita. Non scelgo cosa dire, non scelgo ciò che dev’essere insegnato, non faccio scelte: esprimo semplicemente qualsiasi cosa stia accadendo nel momento. Non so cosa dirò nella prossima frase; qualsiasi cosa sia, la esprimerò: non ho un modello prefabbricato, preparato in precedenza. Sono incoerente così come lo è la vita. E la ragione di questa incoerenza è che così non vi aggrappate ad alcun dogma: se io fossi senza contraddizioni, voi vi attacchereste, vi aggrappereste a me.

Finora, Patanjali è sempre stato commentato da masochisti. Laddove, qualsiasi cosa io stia per dire su Patanjali sarà completamente diversa da tutti gli altri commentari: non sono un masochista, non sono un sadico. Celebro me stesso e mi piacerebbe che voi partecipaste con me alla festa della
vita. Il mio commento a Patanjali sarà fondamentalmente diverso da tutti i precedenti commentari: il mio commento sarà in assoluta sintonia con lui.

Ho accettato l’esistenza e me stesso, e non ho mai avuto alcuna voglia di cambiare me stesso. Inaspettatamente, più io accettavo me stesso, più accettavo l’esistenza e su di me discendevano un profondo silenzio, una beatitudine: in quella beatitudine, la religione è avvenuta in me.

Quando Patanjali parla di austerità, vuol dire: “Sii semplice, ma non esercitarti a essere semplice”, perché l’esercizio della semplicità non è semplicità… una vita semplice è una vita frutto di una comprensione profonda, non di una disciplina. Non è una pratica per diventare poveri: puoi praticare la povertà, ma attraverso quella pratica i tuoi sensi si pietrificano. Qualunque tipo di pratica ti indurisce; si perde la leggerezza, si perde la flessibilità. Una vita semplice non è una vita disciplinata e povera.

Se diventi più complicato, diventi meno sensibile. E meno sensibile sei, più sei lontano dal divino; più diventi sensibile, più gli sei vicino, sempre più vicino: arriva un giorno in cui sei sensibile fino alle radici più profonde del tuo essere; improvvisamente tu non ci sei più, sei solo sensibilità. Non ci sei più, sei solo consapevolezza; a quel punto ogni cosa è bella.

La morale comune ti insegna solo cambiamenti alla superficie. Patanjali ti sta dando la vera scienza della religione: la radice stessa può essere eliminata. Quando conosci la causa, ogni cosa si risolve. E questa è la causa: mancanza di consapevolezza. Che fare? Non lottare contro il tuo attaccamento… addirittura non combattere neppure contro l’ego: diventa semplicemente sempre più consapevole. Diventa semplicemente sempre più attento, vigile, presente. Ricordatelo sempre di più, e sii sempre più presente: proprio quell’attenzione dissolverà ogni cosa. E nel momento in cui la causa è dissolta, scompare anche l’effetto.

Osho

In this title, Osho talks on the following topics:
passato ... vita ... miserabile ... coscienza ... società ... amore ... sensibile ... Patanjali ... Ouspensky ... Epicuro
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Publisher Oscar Mondadori (Italy)
ISBN-13 9788804593645
Number of Pages 308